Avellino – A tre anni dalla scomparsa del professor Aniello Russo, la figlia Grazia affida a una toccante lettera pubblica il dolore, l’orgoglio e l’amarezza per l’oblio in cui è caduta, da parte della sua comunità, la memoria di un uomo che tanto ha dato alla cultura e al territorio.
“Nella memoria di mio padre Aniello Russo, nel silenzio del suo paese.”
Con queste parole inizia la riflessione della figlia, che denuncia l’assenza totale di riconoscimento da parte del paese natale del padre. Una comunità che, nonostante l’impegno e il valore umano e professionale del professor Russo, non gli ha dedicato nemmeno un pensiero, una parola, un gesto simbolico.
“Da quando mio padre è andato via, oggi sono tre anni, il suo paese – il paese che lo ha visto crescere, studiare, partire e tornare con il sapere – non gli ha dedicato nemmeno un pensiero, nessun ricordo, nessuna parola, per ciò che ha dato, per ciò che ha rappresentato.”
Aniello Russo, figura di spicco del mondo accademico e culturale, ha dedicato la sua vita allo studio e alla valorizzazione delle radici della sua terra. Con passione ha raccontato e difeso la cultura del suo territorio, portandone il nome ben oltre i confini locali, in contesti accademici italiani.
“Eppure, era uno di voi. Ha portato il nome di questa terra oltre i suoi confini, con il suo lavoro, con la sua passione. Ha studiato le radici profonde di questa cultura, le ha raccontate e, a modo suo, le ha difese.”
Di fronte a questo “muro di indifferenza”, Grazia Russo esprime il suo sdegno, ma anche la forza di chi non si arrende al silenzio. In questi anni, ha fatto il possibile per tenerne viva la memoria: parole, premi letterari, testimonianze pubbliche.
“Da figlia ho fatto ciò che potevo: gli ho dedicato parole, pensieri, sono stata invitata dal grande Vinicio Capossela allo Sponz Fest per riservargli un ricordo. Ho vinto tre premi letterari, dedicati a lui. Ingenuamente mi aspettavo che anche il paese volesse ricordarlo.”
La conclusione è amara ma fiera: la memoria di Aniello Russo non ha bisogno dell’approvazione di chi ha scelto di dimenticare. Vive nelle sue opere, nei ricordi della famiglia, nei suoi ex studenti che ancora oggi la contattano per citare i suoi scritti nelle loro tesi.
“Se il paese ha scelto di dimenticare, tante persone NO!”
Con questa dedica, Grazia Russo firma non solo un atto d’amore filiale, ma anche un monito a non dimenticare chi ha contribuito a costruire la dignità culturale di una comunità.
Aniello Russo nato a Bagnoli Irpino (Av), morto il 29 maggio 2022 – Laureato in Lettere classiche – ha scritto numerosi testi sul dialetto irpino, ha vinto premi letterari. Negli anni ha collaborato col grande maestro Roberto De Simone, recentemente scomparso, Vinicio Capossela ha tratto spunto dai suoi testi per comporre alcune sue canzoni.





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