martedì 17 Settembre 2024
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Amore (Cia Campania): “Finanziare vasche e riserve per esigenze idriche e superare siccità”

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Amore ( Cia):“E’il tempo di una rivoluzione culturale e di interventi di sistema”.

Lo sottolinea Raffaele Amore, Presidente Cia Campania.

“Il tema della siccità è emergenza e va affrontato con gli opportuni interventi legislativi ed infrastrutturali, di natura regionale, nazionale ed europea. Necessitano quelli per le emergenze e quelli di natura strutturale che pure, come Cia, abbiamo evidenziato. Detto questo – aggiunge – altre azioni di sistema si possono e devono sperimentare”.

“Da tempo – ricorda – proponiamo interventi sulla rete. Non è possibile perdere circa il 70% delle acque nelle tubazioni dei consorzi. Da tempo, ed apprezzando lo sforzo delle istituzioni regionali e nazionali, sollecitiamo la creazione di infrastrutture per portare acqua in zone oggi scoperte. Rilanciamo, con buoni argomenti, la creazione di riserve e laghetti. Non è il tempo di crociate o di idee delle quali innamorarsi. Servono più azioni e nuovi approcci”.

“Quanto si parla di esigenze idriche in agricoltura, correttamente – spiega Amore – si prende in considerazione il totale del consumo idrico riferito ad un anno di produzione. Nel caso in cui bisogna pianificare la disponibilità della riserva per superare i periodi critici, generalmente questo ragionamento non aiuta; in tal caso bisogna sovrapporre le esigenze quotidiane con le disponibilità della riserva idrica durante l’anno o ciclo colturale”

Amore invita alla riflessione. “Con questo approccio ci accorgiamo che, alle nostre latitudini e con la ‘normale’ concentrazione delle piogge la quasi totalità dell’acqua cade nel periodo ottobre-maggio: fenomeno abbastanza evidente soprattutto nelle zone interne, quelle della dorsale appenninica campana. Tra l’altro zone in cui si registra la più bassa piovosità della Regione Campania (circa 800 mm/anno). Nei periodi di maggiore criticità (luglio/settembre), frequentemente, e negli ultimi anni sempre più spesso, la pioggia caduta non supera i 90 mm, per cui queste zone a livello meteorologico vengono classificate ‘Aride’. Insomma, si potrebbe programmare”.

Per Amore è bene partire da “esempi di esigenze reali” per spiegare l’idea.

“Consideriamo – dice – un allevamento avicolo di circa 3000 m2; le tipologie maggiormente presenti sul nostro territorio (allevamenti da carne) per queste dimensioni consumano circa 2.800/3.000 m3/anno di acqua. Generalmente in quasi tutto il periodo dell’anno non hanno nessuna difficoltà di approvvigionamento, facendo affidamento a pozzi, sorgenti ecc.; nel periodo di maggiore criticità hanno bisogno di circa 400 m3 di acqua e possono andare in crisi; in questo caso ad esempio potrebbe essere sufficiente una cisterna di 200 m3 per risolvere il problema”.

“Per una coltivazione ortiva – aggiunge ancora Amore – con ciclo primaverile- estivo ad esempio pomodorino di collina o fagiolo, le esigenze idriche dell’intero ciclo colturale, sono di circa 2.500/3.000 m3/ettaro; tenendo conto però che generalmente vengono coltivate su suoli argillosi caratterizzati da elevata capacità di ritenzione idrica. In tal caso, al fine di ottimizzare la produzione e sufficiente disporre di riserve capaci di assicurare almeno tre/quattro irrigazioni di soccorso; per cui sarebbe utile disporre di circa 400/500 m3/ettaro”.

“Stesso discorso – prosegue – si può fare per la coltivazione dell’olivo e della vite, una disponibilità di circa 400 m3/ettaro in quasi tutti gli anni potrebbe migliorare sensibilmente se non salvare la produzione”.

“In questa direzione sarebbe utile prevedere nella dotazione finanziaria del CSR della Campania – conclude – una misura strutturale finalizzata alla realizzazione di interventi in aziende agricole ed allevamenti per gestire i periodi critici, ed allora vasche, riserve. laghetti, prevedendo un’aliquota agevolata sulla spesa ammessa di almeno per l’80%”.

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Marika Cifiello
Marika Cifiellohttp://www.avellinozon.it
Sono Marika Cifiello nata ad Avellino. Giornalista pubblicista, attualmente Caporedattrice per la testata online Avellino Zon e collaboro a richiesta con altre testate presenti sul territorio. Da sempre interessata alla lettura e alla psicologia, sempre attiva ed impegnata nel sociale, volontaria negli anni in varie associazioni, Fare Verde per l'ambiente, Centro Autismo dove seguivo dei ragazzi della provincia avellinese. La passione per il giornalismo d'inchiesta mi ha spinto verso le prime esperienze in una emittente televisiva locale, poi in varie testate giornalistiche locali. Istintivamente attratta dalle notizie di stretta attualità, coniugo la capacità di reperire notizie in prima persona ad una naturale predisposizione e sensibilità che, negli anni, mi ha permesso di vivere attivamente alcuni dei fatti più eclatanti rimasti impressi nel territorio irpino.
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