
Il Giubileo non è un evento “solito” e da sottovalutare. Quando con i ragazzi abbiamo realizzato che per questo giubileo c’era la possibilità di essere volontari, ci siamo organizzati per capire come fare – continua il presidente del gruppo volontari Protezione Civile civile Montella. – “Raffaele Nicastro, membro del consiglio diocesano, ci ha aiutato a coordinarci e a continuare il nostro impegno di volontari durante il Giubileo degli artisti dal 15 al 18 febbraio, al quale dopo numerose adesioni, abbiamo partecipato in 10”.
Non è necessario essere organizzati in gruppo o associazione per poter vivere questa esperienza, bisogna però candidarsi sul sito o sull’app ufficiali completando tutta la procedura e aspettare il responso del dicastero per l’evangelizzazione e la segreteria dell’evento
“Il nostro parroco, Don Michele, ci è venuto incontro anche per questa iniziativa, infatti è necessaria la certificazione parrocchiale per essere volontario al giubileo”.
Al servizio degli altri quindi, non solo con procedure standard di assistenza alla popolazione e all’ ambiente, ma anche a supporto dei pellegrini perché possano vivere al meglio la loro esperienza di fede attraversando la porta santa.
Lo stesso Mons. Rino Fisichella (pro-prefetto vaticano) ricorda che volontari non si fa ma si è.
Associazioni come il gruppo volontari protezione civile Montella, è noto che si sostengano con le quote sociali, iniziative spontanee e il sostegno economico di aziende e privati che sposano scopi ed intenti.
“Dobbiamo ringraziare ACCA software che ha messo a disposizione i mezzi e si è fatta carico delle spese necessarie per raggiungere e tornare da Roma – ancora il presidente conclude – “non è semplice spiegare cosa significhi essere volontario, donare il proprio tempo per gli altri e l’ambiente, ma è quasi impossibile far comprendere la profondità di questa esperienza del Giubileo. Un misto di fede e puro altruismo che speriamo di conservare per (almeno) altri 25 anni.
Saremo di nuovo a Roma, l’8 marzo per il Giubileo del mondo del volontariato.
In questa trasferta romana non potevamo non rincontrare un amico di vecchia data: padre Agnello. Per circa 20 anni Agnello è stato con i montellese a San Francesco a folloni, ora è parroco di San Pietro. È stato emozionante e coinvolgente partecipare alla sua celebrazione, al termine della quale ci ha mostrato un volto diverso della Basilica”.

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