Cari imprenditori, i giovani non vogliono lavorare
Il tema più gettonato di questi ultimi anni è proprio questo “i giovani non vogliono lavorare”
È un tema riscontrato in molti posti dove, soprattutto nella ristorazione, i giovani decidono di godersi l’estate invece di lavorare.
Caro imprenditore, non è proprio così.
Ormai sui tg si sente parlare solo di questo, ma si è mai dato largo spazio di libertà, di parola e di pensiero ad un giovane che si è trovato a prendere questa decisione?
Ora basta.
Cari imprenditori, con i rincari che tutta la popolazione italiana si è trovata ad affrontare, soprattutto per voi, i giovani hanno capito una cosa, si sono stancati di essere sfruttati.
Nel 2023 un ragazzo con età compresa tra i 18 e i 30 anni vuole iniziare a costruirsi un futuro, ma spiegatemi una cosa, come può fare se si ritrova a lavorare tutti i giorni per un minimo di 10h compresi straordinari non pagati?
Ad oggi i contratti più comuni prevedono un part-time ma le condizioni che si vanno ad offrire non sono mai quelle stabilite. Un ragazzo che vuole costruirsi un futuro non potrà mai farlo se sottopagato, e non sono loro a dover subire i vostri problemi.
Noi giovani abbiamo tanta voglia di fare, tanta voglia di crescere e mettersi in gioco, ma in questi tempi bui le ali ci vengono tagliate.
A giudicare da ciò che si vede , pensate che un giovane si accontenti “della 10€” giornaliera per 10 ore di lavoro perché poi si è giovani, i soldi non servono, ma c’è un problema di fondo, noi cerchiamo luoghi di lavoro che ci creino opportunità e ci facciano venire voglia di crescere assieme a voi. Siamo stanchi di sentirci sempre dire che siamo noi il problema, quando molti atteggiamenti potrebbero essere cambiati anche da voi. Noi siamo il futuro e vorremmo poter migliorare le cose, non farle peggiorare ulteriormente.
Quindi basta lamentarsi ogni giorno come se il problema fossimo noi, ed iniziate a pensare che forse le cose potrebbero migliorare anche con il vostro contributo.
Ormai sui social spopolano video di molte persone che si lamentano della precarietà, ma non siamo noi a doverci sostenere, dovete essere voi abbastanza forti da farci crescere in un mondo migliore di questo, perché noi siamo disposti attraverso l’impegno, la disciplina, la voglia di imparare a darvi tutto noi stessi, soprattutto se il lavoro che offrite è ciò che ci piace, ma vorremmo anche essere riconosciuti per questo, perché un ragazzo sfruttato, che non può usufruire dei suoi diritti, al quale non viene riconosciuto l’impegno, perde la motivazione per continuare e quindi, automaticamente, si perde l’interesse e la voglia di fare.
Cari imprenditori, aiutateci a crescere, perché se noi decidiamo di aiutarvi, anche voi potreste fare lo stesso facendoci crescere e riconoscendoci l’impegno che mettiamo a disposizione ogni giorno per voi.
Così noi giovani potremmo davvero migliorare. Così il mondo, un giorno, potrà migliorare.
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