Il silenzio della politica irpina e delle associazioni sul coinvolgimento in un processo denominato “Aste Ok” dove vede coinvolto anche Costantino Giordano, sindaco di Monteforte, tra i quattro imputati rinviati a giudizio con le accuse di turbativa d’asta, estorsione aggravata e agevolazione dell’associazione a delinquere è “assordante..” il vero problema è stabilire quale atteggiamento adottare nei confronti di queste organizzazioni camorristiche.
Questo processo comincerà il prossimo 22 dicembre davanti al collegio presieduto dal giudice Sonia Matarazzo. Il sindaco Giordano ha sempre respinto le accuse, anche testimoniando in aula.
“Noi non siamo rimasti in silenzio, abbiamo preso delle posizioni – dichiara Capossela presidente di SOS Impresa- vorrei ricordare che SOS Impresa è l’unica associazione in provincia di Avellino che si è costituita parte civile, e ci ha messo la faccia contro i due maxi processi, quello denominato “Nuovo clan Partenio e Aste ok. Solo SOS Impresa si è presentata nel processo contro il Nuovo Clan Partenio e si è costituita parte civile.
SOS Impresa ha accompagnato alla denuncia svariate imprese, persone, svariate famiglie ed ha collaborato sia con le forze dell’ordine, con la Guardia di finanza per aiutarli nel loro lavoro. Inoltre solo SOS Impresa ha mostrato la propria solidarietà come associazione per la legalità, la propria solidarietà ai carabinieri che hanno svolto le loro indagini, e che a loro volta purtroppo per un momento si sono trovati anche indagati.
SOS Impresa concretamente ha aiutato, ed aiuta le vittime di estorsione e di usura, e – conclude Capossela – concretamente svolge seminari, manifestazioni, premi, vademecum e collabora con la Prefettura.
Condividiamo le parole prese da un’intervista del giorno 13 Luglio 2023, del Procuratore Airoma dove dichiarava: “Dobbiamo interrompere il legame di connivenza nei confronti delle organizzazioni camorristiche”.
Il Procuratore di Avellino, dott. Domenico Airoma, aveva espresso la sua soddisfazione per l’esito del processo, dichiarando: “La sentenza è una pagina importante per tutta la comunità irpina. Devo dire che la questione dell’esistenza o meno della criminalità di tipo mafioso in questo territorio non mi appassiona molto perché credo che sia posta in modo errato in quanto sono risalenti nel tempo sentenze che hanno riconosciuto l’esistenza e l’operatività di clan camorristici in questo territorio. Quindi, a mio avviso il vero problema è stabilire quale atteggiamento adottare nei confronti di queste organizzazioni camorristiche: dobbiamo decidere se interrompere il legame di connivenza, a volte anche di compiacimento, cioè abbandonando la mentalità secondo la quale si dice “che male c’è” e adottare un approccio che si chieda quanto bene fanno queste organizzazioni. Se decidiamo di interrompere tutti i rapporti con questa ‘terra di mezzo’ e di essere persone migliori, acquisiremo dignità”.
“Sembra che tutti abbiano fatto un passo indietro, compreso le associazioni del settore. In merito alla vicenda del sindaco Giordano – dichiara Capossela – ovviamente siamo Garantisti, ciononostante non abdichiamo mai al nostro ruolo al fianco delle vittime e a supporto della legalità. Si attendono gli sviluppi con la speranza che il Sindaco Giordano risulti estraneo alla vicenda. Tuttavia si impone una riflessione che spinga i sindaci irpini ad una maggiore collaborazione con la nostra associazione, consentendo l’apertura di sportelli della legalità o punti di ascolto presso i loro comuni, iniziativa che stiamo coltivando già da qualche anno.
Sos impresa Avellino ha realizzato con la sottoscrizione di protocolli d’intesa una fitta rete di sportelli per la legalità attivati presso le Case Comunali di Mercogliano, Atripalda, Montoro, Santa Lucia di Serino, Taurano e Torre le Nocelle. Sportelli inaugurati anche grazie alla sensibilità delle su citate Amministrazioni comunali che ringraziamo. Ci sono state – conclude Capossela – Amministrazioni Comunali che seppur interpellate non hanno dimostrato la stessa sensibilità.