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Lacedonia, il 5 gennaio inaugurazione mostra: “Nel labirinto” di Marco Giannattasio

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L’evento si terrà il 𝟱 𝗴𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼 𝟮𝟬𝟮𝟱 – alle 𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟳:𝟯𝟬 presso 𝗠𝗔𝗩𝗜 – 𝗠𝗨𝗦𝗘𝗢 𝗔𝗡𝗧𝗥𝗢𝗣𝗢𝗟𝗢𝗚𝗜𝗖𝗢 𝗩𝗜𝗦𝗜𝗩𝗢 𝗜𝗥𝗣𝗜𝗡𝗢 in 𝗩𝗶𝗮 𝗧𝗿𝗶𝗯𝘂𝗻𝗶 𝟲𝟭 – 𝗟𝗮𝗰𝗲𝗱𝗼𝗻𝗶𝗮


𝗜𝗹 𝟱 𝗴𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝟭𝟳:𝟯𝟬 𝗶𝗻𝗮𝘂𝗴𝘂𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗺𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 “𝗡𝗲𝗹 𝗹𝗮𝗯𝗶𝗿𝗶𝗻𝘁𝗼” 𝗱𝗶 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗼 𝗚𝗶𝗮𝗻𝗻𝗮𝘁𝘁𝗮𝘀𝗶𝗼, 𝗰𝗵𝗲 𝗿𝗮𝗰𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮 𝗹𝗮 𝗺𝗮𝗹𝗮𝘁𝘁𝗶𝗮 𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗶𝗺𝗺𝗮𝗴𝗶𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗴𝗿𝗮𝗻𝗱𝗲 𝗶𝗺𝗽𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗲𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗼 𝘀𝗰𝗮𝘁𝘁𝗮𝘁𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗗𝗲𝗹𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗡𝗶𝗴𝗲𝗿

𝗘𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗶𝗻𝘁𝗿𝗼𝗱𝗼𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗮 𝘂𝗻 𝘀𝗮𝗹𝘂𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼 𝗱𝗶 𝗟𝗮𝗰𝗲𝗱𝗼𝗻𝗶𝗮 𝗲 𝘂𝗻 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝘂𝘁𝗼𝗿𝗲

𝗔𝗹 𝗠𝗔𝗩𝗜 𝗳𝗶𝗻𝗼 𝗮𝗹 𝟯𝟬 𝗺𝗮𝗿𝘇𝗼 𝘂𝗻 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗼 𝗶𝗺𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗳𝗼𝘁𝗼𝗴𝗿𝗮𝗳𝗶𝗮 𝗱𝗼𝗰𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗮 𝘀𝘂𝗹𝗹’𝗔𝗳𝗿𝗶𝗰𝗮 𝘀𝘂𝗯-𝘀𝗮𝗵𝗮𝗿𝗶𝗮𝗻𝗮, 𝗺𝗲𝗻𝘁𝗿𝗲 𝗰’𝗲̀ 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗳𝗶𝗻𝗼 𝗮𝗹 𝟯 𝗴𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝘃𝗶𝘀𝗶𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗺𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗲 𝗳𝗼𝘁𝗼𝗴𝗿𝗮𝗳𝗮 𝗻𝗶𝗴𝗲𝗿𝗶𝗮𝗻𝗮 𝗘𝘁𝗶𝗻𝗼𝘀𝗮 𝗬𝘃𝗼𝗻𝗻𝗲.


𝗗𝗼𝗺𝗲𝗻𝗶𝗰𝗮 𝟱 𝗴𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝟭𝟳:𝟯𝟬 il 𝗠𝗔𝗩𝗜 𝗱𝗶 𝗟𝗮𝗰𝗲𝗱𝗼𝗻𝗶𝗮 inaugura una nuova mostra di fotografia documentaria, 𝙉𝙚𝙡 𝙡𝙖𝙗𝙞𝙧𝙞𝙣𝙩𝙤, di 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗼 𝗚𝗶𝗮𝗻𝗻𝗮𝘁𝘁𝗮𝘀𝗶𝗼. Le sale espositive del primo piano dell’edificio ottocentesco al centro del comune irpino, adibite a sede di mostre temporanee a seguito della recente ristrutturazione completa del museo, ospiterà un importante lavoro fotografico dell’autore salernitano realizzato nella regione del Delta del fiume Niger (stato dell’Imo, in Nigeria), dedicato al mondo delle malattie mentali. La ricerca di 𝗚𝗶𝗮𝗻𝗻𝗮𝘁𝘁𝗮𝘀𝗶𝗼 parte dalla considerazione che la malattia mentale è uno dei grandi buchi della società. Ciò che la caratterizza è infatti l’assenza, quella del malato verso le “normali“ strutture relazionali, familiari, emotive, ma anche l’assenza della malattia stessa dal dibattito politico, dal sentire comune, dalla possibilità di cure efficaci.

L’evento sarà introdotto da un saluto del 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼 𝗱𝗶 𝗟𝗮𝗰𝗲𝗱𝗼𝗻𝗶𝗮 𝗔𝗻𝘁𝗼𝗻𝗶𝗼 𝗗𝗶 𝗖𝗼𝗻𝘇𝗮 e un intervento dell’autore. «In luoghi economicamente depressi e socialmente fibrillanti – scrive 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗼 𝗚𝗶𝗮𝗻𝗻𝗮𝘁𝘁𝗮𝘀𝗶𝗼 – la marginalizzazione dei malati raggiunge livelli altissimi. L’uso della contenzione, la reclusione, la perdita di qualsiasi capacità di autodeterminazione sono fenomeni considerati del tutto normali». Sono «rare, ormai superate dai tempi, eppure ancora esistenti – aggiunge 𝗚𝗶𝗮𝗻𝗻𝗮𝘁𝘁𝗮𝘀𝗶𝗼 – le cosiddette cliniche di medicina tradizionale, in verità case, spesso di cosiddetti re o capi locali, stipate in ogni angolo, sottoscala o ripostiglio, in un coacervo di pazienti psichiatrici, neurologici, persone che hanno sviluppato dipendenze, posseduti, vittime di malocchio».

«Quali cure vengono somministrate a queste persone?», si chiede l’autore salernitano, che risponde in questo modo: «soprattutto l’opera carismatica e calmante del proprietario, stregone, erborista, anche qui un groviglio inestricabile di saperi e superstizioni. Queste foto sono il racconto di un cammino attraverso queste dedalo».

𝗠𝗮𝗿𝗰𝗼 𝗚𝗶𝗮𝗻𝗻𝗮𝘁𝘁𝗮𝘀𝗶𝗼 è nato nel 1979 e, dopo la laurea e un dottorato in Filosofia, si è dedicato professionalmente alla fotografia adottando un approccio diretto e una visione umanistica. Ha tenuto varie mostre personali ed è stato pubblicato su riviste sia nazionali che estere come 𝗗𝗲𝗿 𝗦𝗽𝗶𝗲𝗴𝗲𝗹, 𝗗 𝗱𝗶 𝗥𝗲𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗮, 𝗩𝗮𝗻𝗶𝘁𝘆 𝗙𝗮𝗶𝗿, 𝗥𝗵𝘆𝘁𝗺𝘀 𝗠𝗼𝗻𝘁𝗵𝗹𝘆. La sua mostra 𝗿𝗲𝘀𝘁𝗲𝗿𝗮̀ 𝘃𝗶𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗮𝗹 𝗠𝗔𝗩𝗜 𝗳𝗶𝗻𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗳𝗶𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗺𝗮𝗿𝘇𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝟮𝟬𝟮𝟱.

Confermando l’attenzione del 𝗠𝘂𝘀𝗲𝗼 𝗔𝗻𝘁𝗿𝗼𝗽𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗼 𝗩𝗶𝘀𝗶𝘃𝗼 𝗜𝗿𝗽𝗶𝗻𝗼 sia all’Africa sub-sahariana che al mondo della salute mentale e alle sofferenze interiori, la mostra 𝙉𝙚𝙡 𝙡𝙖𝙗𝙞𝙧𝙞𝙣𝙩𝙤 subentra a un altrettanto rilevante lavoro di ricerca di 𝗘𝘁𝗶𝗻𝗼𝘀𝗮 𝗬𝘃𝗼𝗻𝗻𝗲, artista visiva e fotografa documentarista nigeriana, 𝗮𝗻𝗰𝗼𝗿𝗮 𝘃𝗶𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗮𝗹 𝗠𝗔𝗩𝗜 𝗱𝗶 𝗟𝗮𝗰𝗲𝗱𝗼𝗻𝗶𝗮 𝗳𝗶𝗻𝗼 𝗮𝗹 𝟯 𝗴𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼. Il progetto multimediale 𝙄𝙩’𝙨 𝘼𝙡𝙡 𝙄𝙣 𝙈𝙮 𝙃𝙚𝙖𝙙 della giovane nigeriana, che pone al centro ritratti e racconti di sopravvissuti al terrorismo e a vicende di estrema crudeltà, era stato già presentato alla 𝗕𝗶𝗲𝗻𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼𝗿𝗮𝗻𝗲𝗮 𝗱𝗶 𝗕𝗲𝗿𝗹𝗶𝗻𝗼 e selezionato dal 𝗪𝗼𝗿𝗹𝗱 𝗣𝗿𝗲𝘀𝘀 𝗣𝗵𝗼𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝘀𝘁 “𝟲𝘅𝟲 𝘁𝗮𝗹𝗲𝗻𝘁 𝗳𝗿𝗼𝗺 𝗔𝗳𝗿𝗶𝗰𝗮”, e la mostra da esso ricavata è stata ospitata dal 𝗠𝗔𝗩𝗜 nell’ambito di una partnership con il festival internazionale 𝗖𝗮𝘀𝘁𝗲𝗹𝗻𝘂𝗼𝘃𝗼 𝗙𝗼𝘁𝗼𝗴𝗿𝗮𝗳𝗶𝗮.

Visibile come sempre al secondo piano la mostra permanente dedicata al 𝗳𝗼𝘁𝗼𝗴𝗿𝗮𝗳𝗼 𝗲 𝗮𝗻𝘁𝗿𝗼𝗽𝗼𝗹𝗼𝗴𝗼 𝘀𝘁𝗮𝘁𝘂𝗻𝗶𝘁𝗲𝗻𝘀𝗲 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗸 𝗖𝗮𝗻𝗰𝗶𝗮𝗻, che costituisce il nucleo fondamentale del 𝗠𝗔𝗩𝗜, con una selezione di immagini stampate con metodo tradizionale in altissima qualità e diversi materiali cartacei e multimediali.

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