Legata alla festività dell’11 novembre, ma non solo è la pizza della tradizione di Teora: la Pizza di Sant’ Martin, piatto di notevole interesse antropologico
A Teora, un borgo dell’Alta Irpinia, la sera di San Martino le famiglie si riuniscono insieme ad amici e conoscenti per “condividere” la Pizza di Sant’ Martin, la cosiddetta pizza d’ patan (pizza di patate).
Si tratta di un gateau di patate preparato appunto con patate, latte, uova, salame, formaggio, prezzemolo, mozzarella, sale e pepe.
La particolarità consiste nel fatto che nelle porzioni che vengono consegnate ai commensali è nascosta una moneta, “Lu Sold”, proprio perché alle origini della tradizione era la moneta da un soldo ad essere l’ambito premio. Le porzioni sono messe in tavola e scelte in maniera casuale dai commensali.
Chi trova la moneta può decidere il menu per il pranzo (il “cummit” convivio)del 21 novembre, giorno dedicato alla presentazione di Maria Vergine. Il fortunato ha il potere di ordinare per tutti i commensali, “Cummanna’ lu panz”.
Nella tradizione teorese l’11 novembre rappresenta un appuntamento familiare e di comunità, ci si ritrova con parenti e amici per un momento di condivisione e aggregazione sociale.
Condividere con l’altro richiama un aneddoto della vita di San Martino. Egli, in un giorno d’autunno gelido e grigio, mentre si trovava nei pressi della città francese di Amiens, strappò il suo mantello per condividerlo con un povero bisognoso e infreddolito. Subito le nuvole lasciarono il posto ad un sole estivo.
Per questo motivo è detto “estate di San Martino” il periodo di Novembre in cui di solito la temperatura è più mite. Si tratta di un gesto di solidarietà nei riguardi del nostro prossimo, anche sconosciuto, che tuttavia riconosciamo come nostro fratello.